Piccolo ripasso dalla mitica opera sul galateo di Monsignor Giovanni della Casa
Sono giorni questi duranti i quali passiamo molto tempo a tavola, dove spesso il galateo viene ignorato o trascurato. Il termine galateo ( sinonimo bon ton) deriva da Galeazzo (forma latina del nome Galatheus) Florimonte vescovo della diocesi di Sessa Aurunca il quale ispirò a Monsignor Giovanni della Casa il dimenticato libro Galateo overo de’ costumi, pubblicato nel 1558 . Il galateo sono un insieme di regole e comportamenti, anche non scritte, con il quale si indentifica la buona educazione, ossia le varie forme di adeguato comportamento sociale in diversi contesti. Spesso a tavola succedono le peggiori “villanie” vediamone qualcuna.
La tavola percorso ad ostacoli
Una volta seduti a tavola con posizione eretta, spiegate il tavagliolo e appoggiatelo sulle gambe( non al collo per carità, neanche se vi servono un intingolo sugoso), evitate bocconi troppo grandi difficili da infilare in bocca. E’ sconveniente giocare con le posate. Il molto diffuso buon appetito non si dovrebbe più usare, non è elegante, optate per buon pranzo o buona cena, o un semplice sorriso…
È sconveniente e sgarbato tenere acceso il cellulare, fare la scarpetta, usare gli stuzzicadenti (ancora di più nascondendoli con la mano), fare dei bocconi troppo grandi, giocare con il pane, bere rumoreggiando, sedersi o iniziare a mangiare prima della padrona di casa.
Come uso le posate
Il coltello non è un’arma, deve essere tenuto con grazia nella mano destra (salvo non siate mancini), senza che l’indice oltrepassi il manico e tocchi la lama; non deve mai essere portato alla bocca.
Il cucchiaio deve essere usato introducendolo in bocca di punta. È tollerato che, giunti agli ultimi cucchiai di minestra, si inclini il piatto verso il centro della tavola al fine di agevolare la raccolta del residuo. Assolutamente proibito soffiare sulla minestra per “raffreddarla”.
La forchetta si tiene con le punte rivolte in alto quando è nella destra, con le punte in basso quando è nella sinistra. Pratcamente punte in basso per infilzare la pietanza. Gli spaghetti vanno arrotolati senza l’uso del cucchiaio e portati alla bocca evitando bocconi troppo grandi e con i rebbi della forchetta verso l’alto .Le foto insegnano cosa non fare .
Ancora piccoli consigli per essere eleganti a tavola
Non gesticolate con le posate in mano per carità, il coltello non è un fioretto. Non appoggiate i gomiti a tavola. Appoggiate solo i polsi asul bordo del tavolo con i gomiti vicini al busto ( immaginate di averer dei libri sotto le ascelle che al primo movimento inconsulto cadono) Mangiate eretti è il cibo che arriva alla bocca e non la bocca al piatto, evitate a chi vi sta davanti l’idea di essere davanti ad un abbeveratoio.
Si beve a piccoli sorsi, senza risucchio o alfri rumori, tenendo il calice dal gambo, accorgimento che evita il contatto delle dita con la superficie del bicchiere che, oltre a lasciare impronte indesiderate, può alterare la temperatura del vino.
Un accorgimento per le signore, per non farsi odiare dalla padrona di casa, badate a non lasciare copiose sbavature di rossetto sui bordi del bicchiere e sul tovagliolo.
Per rifiutare da bere a chi ce lo sta offrendo basta un cenno negativo: non si sposta il calice e non si copre con la mano.
Come si mangia la pizza?
Evitate le stile newyorchese di mangiarla con le mani, con le mani è consentito mangiare solo la pizza a taglio, e fate tesoro di quanto ha fatto Bill De Blasio che “beccato a mangiare la pizza con posate ha replicato richiamando le sue origini italiane (sua nonna è nata a Grassano, in Basilicata), e sostenendo che lo stile è stato influenzato dai parenti. Finalmente qualcuno orgoglioso dello stile italiano. https://bit.ly/2MjVlrO
Nei prossimi giorni parleremo dei brindisi e delle bevande, intanto buon pranzo e ditemi con un post cosa ne pensate